Natale a Laturo 2015
C’era una volta la Presa della Bastiglia, domenica 20 dicembre invece l’assalto di Laturo.
Ho atteso come sempre alcune ore per far decantare l’orgia mediatica post natale a LATURO. La foto qui pubblicata, a mio avviso, rende meglio l’idea di quel che è stato il quinto natale nel “borneo”. Non avevo fiducia quest’anno e non credevo di ripetere quei numeri del 2014.
Chi l’ha detto che, solo se numeroso, un evento può dirsi ben riuscito? Quest’anno Laturo era di nuovo pieno. Pieno di tanta bella gente. Eravamo tutti fianco a fianco, dagli alpinisti, ai corridori, dai biker (i mitici Cinghiali di Teramo, capitanati da Mirco), agli allevatori, dai muratori ai musichieri, dagli storici agli architetti, etc , insomma Laturo e il nostro lavoro è quello che fin dagli albori della mia follia, mi sono sempre sognato.
Essere almeno per un giorno l’anello di congiunzione tra chi vive di montagna e chi in montagna ci passeggia e basta, tra chi ci è nato in quello sperduto mondo e chi tra quelle mura ci vorrà morire, in un lontanissimo futuro; questo lo definisco, il nostro miracolo moderno.
Un calore di un solo giorno ha scaldato, grazie anche al sole primaverile, le ruvide pietre di arenaria di quelle malandate case, oltre 100 cuori in festa hanno rianimato e rievocato quello che poteva essere una grande e genuina convivenza paesana di inizio 900. Ieri ad appena 30 minuti da grandi città intente ad ammassarsi nel mercatini e supermercati, è tornato in auge il baratto: il convivio. Termini che nel prossimo futuro saranno, mi auguro, sempre più attuali.
L’evento è stato fatto da voi.
Grazie
Federico Panchetti
un ringraziamento in particolare
- ai soci più attivi per questa edizione (encomiabili)
- a Timoteo Galanti per il suo contributo unico (leggenda)
- al Cai di Ascoli in toto e alla preziosa anteprima del libro AL LAGO DI PILATO CONSERVANDO L’ANIMA, di Antonella Alesi (sensibili e spassosi come sempre)
- alla famiglia Monti (i veri boss di Laturo)
- a Domenico Marinelli per l’assaggio dei liquori Scuppoz (la genziana che fa storia)
- all’alimentari Mediterraneo di Porta Cartara per la fornitura di pane (silenziosi ma presenti sempre)
- a Don Beppe per la benedizione in diretta delle ore 12 (la fede!)