Laturo ed Olmeto: l’epidemia della “Spagnola” del 1918
LA BANALE INFLUENZA CUI ORMAI SIAMO ABITUATI A CONVIVERE DURANTE OGNI PERIODO INVERNALE E’ UNA MALATTIA INFETTIVA MOLTO CONTAGIOSA, DI ESTREMA DIFFUSIBILITA’, CARATTERIZZATA DA UN DECORSO FEBBRILE ABITUALMENTE BREVE, DA UNA SINTOMATOLOGIA INFIAMMATORIA LOCALIZZATA ALLE VIE RESPIRATORIE SUPERIORI E DA UNA SINTOMATOLOGIA GENERALE DI TIPO TOSSICO DETERMINATA DA UN VIRUS SPECIFICO. DA UN PUNTO DI VISTA STORICO, NELL’EPOCA PIU RECENTE POSSIAMO DISTINGUERE 4 FASI:
1) FINO AL 1889 L’INFLUENZA ERA IN UNA FASE DI REGRESSIONE EPIDEMICA E SEMBRAVA TENDESSE A SCOMPARIRE
2) NEL PERIODO 1889-1890 CI FU UNA VASTISSIMA DIFFUSIONE EPIDEMICA IN QUASI TUTTO IL MONDO CON SCARSA MORTALITA’
3) NEL 1918 SI VERIFICO’ LA PIU’ IMPORTANTE MANIFESTAZIONE EPIDEMICA SIA PER LA VASTITA’ DELLA SUA DIFFUSIONE, SIA PER L’ALTA MORTALITA’ CHE NELLA SOLA EUROPA FECE CIRCA 15 MILIONI DI MORTI. LA MALATTIA COMPARVE QUASI CONTEMPORANEAMENTE A BOSTON E IN FRANCIA A BREST, OVE LA POPOLAZIONE FRANCESE VENIVA A CONTATTO CON LE TRUPPE AMERICANE CHE SBARCAVANO IN EUROPA IN OCCASIONE DELLA 1° GUERRA MONDIALE. LA MALATTIA SI PROPAGO’ IN MANIERA RAPIDISSIMA IN TUTTA EUROPA, SPECIALMENTE IN SPAGNA (DA QUI’ IL NOME DI “SPAGNOLA”) ED INEVATIBALMENTE ANCHE IN ITALIA.
4) ERA ATTUALE DELL’INFLUENZA. HA INIZIO NEL 1993 CON L’ISOLAMENTO E LA SCOPERTA DEL VIRUS INFLUENZA TIPO A. NELL’INVERNO 1956-1957 SI EBBE L’EPIDEMIA INFLUENZALE DETTA “ASIATICA” CHE EBBE UNA VASTISSIMA DIFFUSIONE IN TUTTO IL MONDO.
LA MALATTIA INFLUENZALE SI PRESENTA CON UN QUADRO FEBBRILE DI 2-3 GIORNI CON CUSPIDI FINO A 40 GRADI; INSORGE IMPROVVISAMENTE PRECEDUTA DA UN LIEVE PERIODO DI MALESSERE, CEFALEA ED UN DIFFUSO INDOLENZIMENTO DELLE MASSE MUSCOLARI. LA TOSSE INSISTENTE CON SCARSO SPETTORATO DENUNCIA UNO STATO INFIAMMATORIO DELLA TRACHEA ED E’ IL PRIMO CAMPANELLO DI ALLARME PER POSSIBILI COMPLICANZE BRONCO-POLMONARI. IL TUTTO DURA CIRCA 7 GIORNI.
L’INSORGENZA DELLE COMPLICANZE BRONCO-POLMONARI CONFERISCE AL QUADRO CLINICO DELL’INFLUENZA CARATTERISTICHE ALLARMANTI CON PROGNOSI RISERVATA O INFAUSTA COME SI EBBE DURANTE L’EPIDEMIA DEL 1918, “LA SPAGNOLA”, OVE IL CEPPO VIRALE, SEMBRA DI TIPO A, ERA PARTICOLARMENTE AGGRESSIVO E VIRULENTO. PER LA QUASI TOTALITA’ I DECESSI FURONO DOVUTI A COMPLICANZE BRONCHIALI E BRONCOPOLMONARI DELLA MALATTIA.
DOBBIAMO RICORDARE AL LETTORE CHE I PRIMI ANTIBIOTICI ATTI A CURARE LE COMPLICANZE BRONCOPOLMONARI E NON LA MALATTIA INFLUENZALE CHE E’ DI TIPO VIRALE, CUI AD OGGI NON ESISTE UAN TERAPIA SPECIFICA, COMPARVERO IN ITALIA INTORNO AL 1945-1946, MENTRE I VACCINI SONO DI EPOCA PIU’ RECENTE.
DOPO AVER SPIEGATO PER SOMMI CAPI LA SINDROME INFLUENZALE “SPAGNOLA” ED IL PERCHE’ DELLA SUA ALTA MORTALITA’, NARRERO’ CIO’ CHE ACCADDE NEI NOSTRI PEASI MONTANI DI LATURO E PARTICOLARMENTE DI OLMETO OVE ASSUNSE ASPETTI DRAMMATICI E TOCCANTI, SPECIALMENTE PER LA FAMIGLIA VOLPI E TROIANI E CHE FINO A QUALCHE ANNO FA I VECCHI DEL PAESE RICORDAVANO CON PROFONDO DOLORE E TOCCANTE MALINCONIA.
L’EPIDEMIA COMPARVE IMPROVVISAMENTE AD OLMETO VERSO LA META’ DI SETTEMBRE DEL 1918, A QUELL’EPOCA, OLTRE ALLA CARENZA ASSOLUTA DI FARMACI, IL SOLO RIPOSO A LETTO ERA L’UNICA TERAPIA AD OGNI MALATTIA. DOBBIAMO ANCHE TENER PRESENTE CHE LE PERSONE DELL’EPOCA, SPECIALMENTE I CONTADINI ED I MONTANARI, ERANO IN MASSIMA PARTE DENUTRITI CON FORTI CARENZE DI VITAMINE, PROTEINE E CARBOIDRATI. IN TAL MODO LE LORO DIFESE IMMUNITARIE ERANO SCARSISSIME.
NON SI SA QUANTE PERSONE AD OLMETO CHE ALL’EPOCA CONTAVA CIRCA 100 ABITANTI, FURONO COLPITI DALL’INFLUENZA IN FORMA LIEVE. E’ CERTO CHE IL VIRUS SI SCATENO’ IN MANIERA MICIDIALE PRESSO LA FAMIGLIA VOLPI CHE ABITAVA ALL’INGRESSO DEL PAESE E CHE FU LETTERALMENTE DECIMATA NEL GIRO DI DIECI GIORNI.
IL 25 SETTEMBRE 1918 GIUSEPPINA VOLPI, FIGLIA DI PIETRO E DI PASQUALINA RAZZETTI, DI 2 ANNI (ERA NATA IL 1 GIUGNO 1916) COLPITA DALLA MALATTIA RESE L’ANIMA A DIO; DOPO DUE GIORNI, IL 27 SETTEMBRE, MORI’ IL FRATELLO BERARDINO DI 4 ANNI (ERA NATO IL 20 APRILE 1914); IL GIORNO SEGUENTE, 28 SETTEMBRE, LA LORO MAMMA, PASQUALINA RAZZETTI DI 38 ANNI FIGLIA DI ANGELO NATIVA DI SETTECERRI CHE LI AVEVA AMOREVOLMENTE ASSISTITI, CONTRATTA LA MALATTIA E DOPO AVER VISTO MORIRE DUE FIGLI, RESE ANCHE LEI L’ANIMA A DIO; IL 5 OTTOBRE FU LA VOLTA DELL’ALTRO FIGLIO PAOLO DI 8 ANNI (ERA NATO IL 2 APRILE 1910).
E COSI’ PIETRO VOLPI RIMASE SOLO CON GLI ALTRI FIGLI: GEMMA, ANTONIA ED ADELE. MA NON PER MOLTO. IL 6 DICEMBRE 1919 SPOSERA’ DI SIMONE ROSARIA DI LATURO CHE GLI DARA’ ALTRI SETTE FIGLI: PASQUALE, PASQUA GIUSEPPINA, MARIA, FILOMENA, GRAZIA E SETTIMIO. L’INFLUENZA, NELLA SUA FORMA PIU’ AGGRESSIVA, COLPI’ AD OLMETO ANCHE LA FAMIGLIA TROIANI.
EUGENIA, FIGLIA DI PASQUALE E DI CATERINA DI PIETRO ERA NATA IL 26 NOVEMBRE 1883. SI ERA SPOSATA IL 5 FEBBRAIO 1910 CON DAVIDE D’ANGELANTONIO ED ERA ANDATA A VIVERE A GUAZZANO. NELL’AUTUNNO DEL 1918 SI TROVAVA DAI GENITORI AD OLMETO OVE FU COLPITA DALL’INFLUENZA. MORI’ IL 28 OTTOBRE 1918 E COME TUTTI GLI ALTRI FU SEPOLTA NELLA CHIESA DI S.FILIPPO E GIACOMO.
A LATURO LA VITTIMA FU LUCIA DI BONA VENTURA DI EMIDIO DI RIPE DI CIVITELLA DI 55 ANNI CHE LAVORAVA NELLA CASA DI DOMENICO MONTI IN QUALITA’ DI “SERVA”.
IL 13 NOVEMBRE MORI’ PURE VINCENZO CICCANTI DI ANNI 85 DI VALLONI MENTRE A VALZO LA VITTIMA FU PASQUALE DI PASQUANTONIO DI ANNI 90. FORTUNATAMENTE L’EPIDEMIA SI ATTENUO’ E NON FECE PIU’ REGISTRARE NEI NOSTRI PAESI ALCUNA VITTIMA.
Timoteo Galanti
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